3 aprile 2008

La crociata di Giuliano





Una cosa che mi fà veramente arrabbiare è quando ti impediscono di parlare! Qualche mese fà era successo a Papa Benedetto XVI, ieri è toccato a Giuliano Ferrara... Ma dove è finita la libertà di parola? La cosa che più mi preoccupa - ce lo dicono le immagini dei telegiornali- è che la contestazione subita dal buon Giuliano proveniva da ambienti giovanili deviati, di probabile estrazione laicista. Meno male che ci sono anche tanti bravi ragazzi con la testa sulle spalle! (quelli mi sembravano degli ultrà da stadio).


3 commenti:

julo d. ha detto...

Dicono di essere gli eredi dell'illuminismo, mai poi dimenticano Voltaire, che diceva: non condivido quello che dici, ma mi batterò fino alla fine perché tu lo possa dire.
È la violenza di chi non sa rispondere e quindi ti impedisce di parlare.
Pace e benedizione
Julo d.

Carla ha detto...

Secondo me il problema è che è difficile il messaggio di quello che vuole dire Ferrarra.Eticamente e moralmente è giusto ma la socetà in cui viviamo ha molti limiti che purtroppo non consentono delle vere libere scelte.E' una socetà fortemente maschilista che a volte non accetta la libera maternità. Chi di voi avrebbe scelto una ragazza madre come sposa?Tanto per fare un esempio?

Antonio ha detto...

Cara Carla, qui il problema – a mio giudizio- non è un difetto di informazione , ne di confusione,ne tanto meno di comprensione .
Ma , per essere chiari, abbiamo perso la capacità di saperci dare le giuste priorità; il giusto ordine ai valori che ci circondano.
Cosa c’è di più importante della vita umana?
Tu mi parli dei diritti delle donne, del maschilismo, del sentirsi più o meno accettati dalla società ecc., tutte problematiche, mi rendo conto, importanti che vanno affrontate e risolte… ma solo dopo aver cancellato le culture e le ideologie di morte!
Soltanto dopo saremo maturi e capaci di affrontare i problemi della società (tutti); ma non prima di esserci riappropriati dell’unicità umana, quali creature fatte ad immagine e somiglianza di Dio e forse un domani saremo tutti un po’ meno tristi.