21 maggio 2008

Cari Genitori...


Nella nostra vita vi sono alcune occasioni e alcuni momenti molto favorevoli in cui il Signore si propone, per intraprendere con noi un cammino di fede anche in compagnia dei nostri figli. Le tappe di vita cristiana della prole (Comunione e Cresima), possono costituire l’elemento da sfruttare per avviare una reale e fattiva intesa tra le parrocchie e le famiglie.
Compito primario a cui è chiamata la Chiesa – (operatori laici e consacrati) - è quello dell'accoglienza, proprio in questi pochi ma decisivi momenti.
Molto importante e delicato è riuscire a far capire ai genitori che ad una richiesta dei sacramenti per i figli, fatta di sola tradizione è preferibile una richiesta motivata da ragioni di fede.
Sempre con molta delicatezza bisogna spiegare anche che il semplice buon esempio non basta più per una sana crescita cristiana dei figli e che se usato come unico metodo il più delle volte è destinato a fallire: sia perché presuppone che all’interno della coppia vi sia la fede, e sia perché un tale proponimento richiede una coerenza di vita, supportata da forti motivazioni cristiane.
Pertanto riteniamo che occorra passare da una iniziazione cristiana dei fanciulli, accompagnata dal tentativo di coinvolgere i genitori, all’evangelizzazione stessa della coppia padre/madre, nonché alla loro partecipazione attiva all’ educazione cristiana dei figli.
Quello che dobbiamo evitare e contrastare, ma che purtroppo spesso accade è: che il più delle volte le catechesi con i genitori si riducono spesso a catechesi con le mamme, bisogna perciò insistere sulla necessità di riuscire a coinvolgere la coppia come tale, con la partecipazione anche del padre; inoltre per suscitare il giusto interesse nei genitori verso la catechesi dei figli è opportuno non parlare di obbligatorietà; bensì mostrare sufficiente attenzione alla diversità dei partecipanti, sopratutto per quanto riguarda il loro atteggiamento verso la fede e la loro situazione coniugale.La catechesi ai genitori spetta certamente e in coscienza al pastore, ma accanto al pastore, se possibile, sarebbe opportuno affiancare una coppia preparata dalla parrocchia, due sposi padre/madre che siano prima di tutto contagiosi nella fede, ma anche capaci di ascoltare "dal di dentro" i coniugi-genitori, i loro problemi e i loro bisogni. Per ciò che riguarda i contenuti delle catechesi, è opportuno non limitarsi ad una superficiale verniciatura religiosa dei genitori, ma si punterà decisamente a svolgere una attività dal taglio evangelizzante, che in certo modo si intrecci e si completi con quella dei figli.In funzione delle esigenze familiari e delle situazioni personali delle coppie.I genitori, come tali, vanno stimolati a svolgere il loro ruolo nei confronti dei figli attraverso varie forme:
di testimonianza con il loro stile di vita e comunione coniugale volta a valorizzare le espressioni di fede, quali la preghiera personale e familiare;
di coerenza nella fede soprattutto vivendo secondo il Vangelo sia le scelte più semplici di ogni giorno, sia quelle legate ad alcuni particolari avvenimenti della stessa vita familiare;
di "perdono" reciproco, manifestando così la fiducia a chi ha bisogno di rialzarsi e la fedeltà paziente verso chi è più povero di amore;
di “saper coniugare” le progressive scoperte della vita, del mondo, delle cose e degli avvenimenti con l’insegnamento evangelico, a tal fine sarà importante saper trasformare in momenti “informativi” che dall’e sterno entrano all’interno della famiglia (TV, radio, musica, libri, internet ecc.) in occasioni positive di dialogo e di giudizio critico;
di educazione al senso sociale, promuovendo l’apertura all'ospitalità, all’amicizia e alla disponibilità verso gli altri;
di incoraggiamento dei figli a scoprire le personali aspettative e vocazioni, riscoprendo e coltivando l’arte, e il piacere, di “raccontare” e di “raccontarsi”in famiglia, questo non solo perché aiuta ad esercitarsi sulle capacità di comunicazione, ma perché abitua all’ascolto attivo.
Nel concludere questa riflessione, mi sembra doveroso far rilevare che comunque la catechesi dei genitori non è mai un fatto privato, essa infatti pur svolgendosi nell'intimità delle mura domestiche, conserva intatta tutta la sua natura missionaria che è propria della comunità ecclesiale.
Se, da un lato, quindi, precede, accompagna ed arricchisce ogni altra forma di catechesi , dall'altro, resta in intima connessione con tutti gli altri servizi di evangelizzazione, presenti ed operanti nella comunità ecclesiale.
E’ infatti all’interno della parrocchia che la catechesi interagisce con le celebrazioni liturgiche e sacramentali, alimento essenziale che non si limita soltanto ai grandi momenti dell'esistenza umana, ma goccia dopo goccia all’intero percorso di crescita e di santità in Cristo, da lui veniamo, per lui viviamo e a lui siamo diretti.